La vergogna trentina…

By 13 settembre 2014Senza categoria

La Provincia di Trento continua a violare i diritti degli animali, ancora più grave viola i diritti civili della gente che a gran voce tra cui paesani villeggianti ed albergatori hanno continuato a gridare insieme alla stragrande maggioranza degli italiani, di lasciare stare DANIZA, una mamma che non ha violato nessuna regola ma è stata violentata lei ed i suoi due cuccioli quando qualcuno è entrata nella sua casa con arroganza di chi le regole del rispetto della natura non le ha rispettate. Ma una società che non sa risolvere problemi ben più seri, come le vittime della strada che sono migliaia o che sempre più folli vanno per strada con maceti e spranghe colpendo chi gli viene a tiro forze dell’ordine comprese.

E’ sembrato giusto a pochi tra questi il presidente della provincia di Trento, l’assessore trentino che dovrebbe dimettersi, violando ogni accordo stipulato tra le regioni per il progetto Life Ursus emette un’ordinanza che va contro tutela dello stesso costoso progetto, a questo punto vista l’incapacità nel difendere tale reintroduzione e visti i risultati nefasti  causati da un semplice graffio di una persona, forse non ha ragione di proseguire. Probabilmente tutto questo è servito a distogliere l’attenzione su grossi problemi e puntare il dito su chi ha reagito in modo legittimo a casa sua. Se una mamma avesse aggredito un intruso che entrava nella camera del suo piccolo diventava un eroe, ma lei che si è limitata a dare avvertimenti a questa persona che doveva fare le foto per gli amici da mostrare, è stata criminalizzata, giudicata, condannata braccata ed uccisa, si perché nessuno crede al ripetersi di questi errori che sempre più spesso restano impuniti perché si tratta di animali. Lei che si è spenta avendo l’ultimo pensiero per i suoi piccoli di otto mesi che probabilmente tentavano di muoverla perché per loro era la vita il loro  unico riferimento. Si perché loro sono troppo piccoli per cavarsela da soli e andranno se nessuno interviene verso ad una morte certa ed atroce perché non sanno neppure cosa sia un letargo e come ci si deve preparare o più semplicemente dove scavare una buca. Ora vagano con un radio collare messo a solo uno dei piccoli in cerca di cibo o della loro mamma che non vedranno più se non nei loro sogni, perché anche questo è stato accertato, gli orsi sognano, probabilmente un mondo migliore dove l’uomo quando entra in un bosco sa di entrare in casa di altri.

Ma ora le tifoserie di Daniza tacciono ma chiedono giustizia Al Corpo Forestale dello Stato, alle Associazioni Nazionali, perché solo così a tanti turisti potrà tornare la voglia di andare  in un bellissimo paese, pensando che non è dando la colpa agli animali che si risolve un problema e soprattutto che non sia sempre un fucile a risolvere le questioni con il patrimonio faunistico.

Ora hanno ucciso una mamma ed abbandonato nel bosco a morte certa i suoi piccoli. . . sembra che si parli di un’atrocità rivolta ad una persona, invece è di Daniza che si parla di una MAMMA orsa. . . L’uomo vive in un mondo imperfetto che si è creato, non contento vuole rendere imperfetto anche ciò che è perfetto . . . La natura con i suoi animali. Così ancora una volta l’inciviltà e l’incapacità di risolvere i problemi ha prevalso in trentino. I volontari del Centro il Pettirosso avevamo dato la  disponibilità a collaborare incondizionatamente  e non chiedendo nulla,  mettendo a disposizione la loro esperienza sulla fauna che non è un’esperienza teorica ma fatta sul campo in 14 anni e con migliaia e migliaia di animali grandi e piccoli, attività costellata di successi, ma la casta dei trentini, neanche una risposta ci ha degnato. Ora qualunque sia l’accertamento di responsabilità che aimè ho sentore che non sia così accanito come nella persecuzione della mamma orsa, non ridarà ai cuccioli una mamma ed a noi un’orsa.

Forse è ora che Il trentino rientri in Italia togliendo a lui quei previlegi che a tante altre regioni è stato sempre negato lo “Statuto Speciale”.

Perché capiscano che non possono decidere di un patrimonio dello Stato dunque di tutti i cittadini d’Italia compreso voi

 

Piero Milani

Responsabile Centro Pettirosso