COSA NON DARE DA MANGIARE AI RICCI E PERCHE’ NON FARLO ..!?

Noi recuperiamo e curiamo ogni anno sui 400 ricci . Sicuramente non diamo a loro crocchette per gatti che, sarebbero più pratiche ed economiche di tante altri cibi, che necessiterebbero di molti volontari per prepararle e acquistarle come insetti frutta carne ecc. Ma eticamente e per la salute dei nostri piccoli amici noi lo facciamo.
Intanto facciamo una distinzione tra i ricci che incontrate in natura e quelli in un centro di recupero o meglio chiamato un CRAS. Quelli in natura, non andrebbero assolutamente alimentati, perché perderebbero dimestichezza a procacciarsi il cibo e perderebbero il loro ruolo ecologico in quanto non mangerebbero tutti quegli insetti dannosi alle piante ed all’ambiente, moltissime lumache di cui sono ghiotti che infestano l’orto (le persone aumentano l’uso di lumachicidi per debellarle e di conseguenza tantissimi ricci ne fanno le spese rimettendoci la vita). Gli animali selvatici non hanno bisogno di voi! Perché se li vedete in difficoltà, il problema potrebbe non essere alimentare, ma probabilmente una causa più grave e importante,che solo un CRAS può dare. Io chiamo questa situazione la patologia della nonna, che si presenta con uno sfilatino al prosciutto dal nipote ricoverato all’ospedale, perché nel suo buon cuore pensa che è di quello che ha bisogno e se lo mangia tornerà a casa convinta che stia guarendo. Dunque se vediamo il nostro riccio mangiare e poi andarsene, pensiamo di avergli salvato la vita anche se non è così, perché questo è un mondo difficile e crudele
Questo per fare capire quanto sia sbagliato dare da mangiare agli animali selvatici e che questa usanza non risolve il problema del riccio, se ne ha già a monte legati alla salute. Dando loro da mangiare soprattutto in modo sbagliato non avremo un riccio sano.
A volte questi cambiamenti climatici pongono la fauna selvatica in seria difficoltà, con nevicate estemporanee e repentini abbassamenti delle temperature. In questo caso un aiutino lo si può dare, ma con cose corrette e di qualità.
Somministrazione da sospendere subito se tornati alla normalità. Sicuramente l’acqua fresca deve essere sempre messa a disposizione e non utilizzate dei contenitori perché se rimangono sporchi si potrebbero sviluppare delle cariche batteriche, pericolose soprattutto col caldo.
Si può dare un uovo crudo, perché in natura questo trovano, e non più di una volta alla settimana, alternando a  giorni frutta, come mele per loro molto disintossicanti, e un po’ di carne cruda, evitando quella di maiale, nella quantità di una grandezza di una noce, ma non dimenticate il piatto forte fatto di lumache ed altri insetti, vermi da terra,  camole della farina, e caimani (senza abbondare con le camole della farina iperproteiche).  Questa è la corretta alimentazione per il riccio, che noi diamo ai nostri ospiti.
RIASSUMENDO:
Per ora, la chiave per un riccio felice e sano sembra risiedere in un alto contenuto di fibre, dunque assolutamente no crocchette, ma una dieta varia e molti insetti e sicuramente povera di grassi!
Il riccio è un onnivoro opportunista e insettivoro, quindi nutriamolo di conseguenza, come meglio possiamo! Sulla base dei loro bisogni naturali e di tutto ciò che abbiamo imparato nel corso degli anni attraverso tentativi ed errori, la dieta “ideale” (con ciò che è a nostra disposizione in questo momento) sarebbe come già accennato simile a questa:
• Insetti (vivi) ogni giorno o almeno più volte alla settimana (e la più varietà possibile)
• Uova e un po’ di carne ( topi, carne magra (cruda))
• Quantità minime di materiale vegetale (preferibilmente frutta o verdura facilmente digeribili)
Gli insetti sono, come accennato prima, un importante alimento base della dieta.
ORA VI DICIAMO DEL PERCHE’ DEL NOSTRO NO ALLE CROCCHETTE DA GATTO. Per esempio allevare ricci oltre che è vietatissimo e si incorre in denuncia penale anche se fatto a fin di bene, non è corretto perché non avendo le strutture di un CRAS, dove vengono dati frutta di stagione, insetti, lumache ed a volte animali morti di piccole dimensione, affinchè una volta rimessi in natura riescano a procacciarsi il cibo e non debbano vagare in cerca di una ciotola con crocchette o chissà cos’altro.
Dunque perchè alimentare degli animali sani per esporli a vari rischi alimentari…? Ribadiamo questi pochi ma chiari concetti:
* tra alimento umido e secco, meglio l’umido, perché il riccio rischia di non bere poi a sufficienza e di determinare problemi renali (come fa il gatto, dato che le crocchette da fatto sono più “salate”)
* sicuramente un alimento con pochi grassi e proteine di alta qualità e con assenza di farine (cosa che le crocchette hanno quasi sempre, se no col cavolo che sta insieme in fase di estrusione)
* crocchette, ma in generale tutti gli alimenti che contengono coloranti e “insaporiti” sono dannosissime
* è fondamentale la componente di fibra e di chitina
* le principali patologie date da una dieta errata sono: obesità, lipidosi epatica, cardiomiopatie e insufficienza renale.
PERTANTO SE PROPRIO VOLETE AIUTARLI AIUTATELI CONSERVANDO IL LORO HABITAT NATURALE, ANCHE SE E’ SEMPLICEMENTE IL VOSTRO GIARDINO.  NOI DIAMO GIA’ TANTI CONSIGLI A RIGUARDO.  PERCHE’ IN UN HABITAT SANO CI SONO ANIMALI SANI. E SOPRATUTTO AIUTATE I CENTRI DI RECUPERO CHE NE SALVANO A CENTINAIA OGNI ANNO.
Nella natura selvaggia
I ricci non sono solo insettivori (e sicuramente non roditori!) Ma piuttosto onnivori opportunisti: spazzini
che mangeranno quasi tutto ciò che trovano, ma l’alimento base della loro dieta è costituito dagli invertebrati. Il termine che li descriverebbe meglio sarebbe probabilmente “onnivori insettivori”
Alimenti disponibili in commercio Il cibo per gatti è stato somministrato ai ricci per molto tempo anche se non è fatto per loro e quindi in diversi modi inadatti. Quando i ricci africani (Atelerix albiventris) furono addomesticati per la prima volta negli Stati Uniti, molte delle informazioni sulla cura dei ricci provenivano da salvataggi di ricci britannici che lavoravano con i ricci europei.
In Europa è comune nutrire con cibo per gatti i ricci da salvataggio perché è un’opzione economica, facile e
un buon modo per ingrassarli quando sono malnutriti e malati. Con niente di meglio sul mercato, la dieta del cibo per gatti è rimasta fedele alla comunità dei ricci da compagnia nel corso degli anni e le crocchette sono ancora l’alimento base più comunemente usato in tutto il mondo.
Cibo per cani o gatti?
Sia il cibo per gatti che quello per cani possono essere somministrati ai ricci, ma la maggior parte delle persone dà cibo per gatti a causa dei pezzi di crocchette più piccoli. Le crocchette per cani possono essere schiacciate a una dimensione appropriata prima di alimentarle. Considerando la natura più onnivora del riccio e non contando la parte insettivora, potrebbero assomigliare più da vicino ai canidi che ai felidi in termini di esigenze alimentari; problemi specifici legati ai carnivori obbligati (come la carenza di taurina) non sono stati osservati nei ricci. C’è la possibilità che le crocchette per cani possano effettivamente essere un alimento più adatto per il riccio (rispetto a ciò che è disponibile al momento). Gli effetti collaterali di un utilizzo cronico di taurina non sono ancora ben documentati, ma confermano come un eccesso di taurina negli adulti possa alzare la pressione arteriosa, portando all’ipertensione, e provochi problemi gastrointestinali.
Poiché gli alimenti per cani e gatti non sono fatti con l’intenzione di essere mangiati dai ricci, non tutte le
crocchette sono adatte. Le attuali percentuali raccomandate per proteine, grassi e fibre sono le seguenti:
• Proteine: 28% -35%
• Grassi: 10% -15%
• Fibra: più alta possibile
Queste percentuali sono state stimate in passato attraverso tentativi ed errori.
I problemi più comuni legati al cibo nei ricci sono obesità, FLD (malattia del fegato grasso), diabete e problemi renali.
In alcuni paesi sono disponibili cibi speciali per ricci o insettivori, quindi perché non dar loro da mangiare?
Perché la maggior parte di questi alimenti è di pessima qualità. Sfortunatamente il cibo per ricci è spesso raccomandato dai veterinari, anche se di solito non è colpa loro, dal momento che molti (compresi i veterinari per animali esotici) spesso sanno molto poco o nulla sulla nutrizione dei ricci poiché i ricci non sono un animale domestico comune e la maggior parte dei documenti medici (USA) sulla nutrizione del riccio è obsoleta.
L’unico lato positivo di alcuni degli alimenti ricci / insettivori è il contenuto di fibre più elevato, ma con ingredienti di qualità così da avere la parte grassa bassa e la fibra principalmente o solo proveniente dalla cellulosa in polvere. Vale la pena (o solo come parte di un mix) come fibra può essere integrata in altri modi più
sani, attenzione che a volte se gli insetti che acquistate non sono correttamente alimentati potrebbero non essere una grande risorsa.
L’importanza di buoni ingredienti.
Non tutte le crocchette sono uguali! Ci sono enormi differenze nella qualità degli ingredienti quando si tratta di cibo per cani e gatti. Molti degli alimenti più economici (anche se il prezzo non garantisce sempre la qualità) contengono principalmente riempitivi. Riempitivi come grano, mais, patate e riso, che riempiranno la pancia del tuo riccio ma hanno pochissimo valore nutritivo. Quello che cerchi in un buon cibo è la carne nei primi o preferibilmente nei primi posti della lista degli ingredienti. Non guardare belle etichette e pubblicità, perché le aziende, anche quelle dei cosiddetti alimenti di “alta qualità”, spesso hanno un ottimo marketing mentre il cibo in questione potrebbe non essere eccezionale.
In generale, le cose che vuoi evitare come ingrediente principale sono: mais, grano, riso di birra, carni senza nome, farine di carne senza nome, grassi e sottoprodotti senza nome. Quelli sono riempitivi o possono essere “rifiuti” come piedi o intestini o altre parti di animali con un valore nutritivo molto basso. Carni senza nome e simili non devono necessariamente provenire da animali macellati per l’industria degli alimenti per animali domestici, quindi è una buona idea stare alla larga da ingredienti vaghi e anonimi.
Gli ingredienti a cui prestare attenzione perché potrebbero essere collegati a problemi di salute di cani o gatti sono BHA, BHT, etossichina, menadione sodio bisolfato e coloranti alimentari.
Si consiglia di mantenere i livelli di proteine al di sotto del 35% perché il cibo secco ad alto contenuto proteico può essere problematico per i reni.
Con cibi umidi (in scatola) o altri cibi ad alto contenuto proteico come carne e insetti questo è meno preoccupante perché l’umidità nel cibo aiuta ad assimilare acqua, in natura, gli animali raramente mangiano cibo secco come crocchette, quindi i loro corpi sono fatti per una dieta con più umidità. Ciò significa che quando mangiano una dieta a base di crocchette secche non bevono sempre l’acqua extra necessaria ma ricca di grasso.
I ricci in cattività hanno la tendenza a diventare sovrappeso motivo per cui si consiglia una bassa percentuale di grassi: inferiore al 15%, ma preferibilmente inferiore al 12%.
Ciò dipende dal riccio in questione, tuttavia, poiché alcuni sono più attivi di altri e potrebbero beneficiare di
una percentuale di grasso più elevata, così come le madri che allattano e i cuccioli sotto i 4-6 mesi che
possono essere nutriti con il 15-20% di grassi. È importante tenere d’occhio il peso e la forma del corpo del
tuo riccio e adattare la dieta / alimentazione di conseguenza.
La questione della fibra.
In natura i ricci sembrano avere una dieta relativamente ricca di fibre. Gli insetti alimentatori hanno un contenuto di fibre tra il 14% e il 52% ed è probabile che gli insetti consumati dai ricci selvatici contengano quantità simili di fibre. La maggior parte degli alimenti per gatti (e cani) tuttavia ha un contenuto di fibre molto inferiore, di solito intorno al 2-4% e raramente superiore al 6%.
Questa mancanza di fibre nella dieta dei ricci domestici potrebbe essere collegata a problemi dietetici comuni, come l’obesità.
Uno studio su piccola scala ha testato la capacità dei ricci di digerire due tipi di fibre: chitina (dai gusci di
granchio) e cellulosa (cellulosa in polvere). I ricci possiedono chitinasi, il che implica che possono usare la chitina, che si trova negli esoscheletri degli invertebrati, come fonte di fibra alimentare.
Agli animali nello studio è stata somministrata la dieta di controllo (senza aggiunta di fibre), aggiunta di chitina o aggiunta di cellulosa.
Dal 64% al 68% della fibra alimentare aggiunta come chitina è stata digerita, rispetto al 38% della cellulosa aggiunta (Graffam et al., 1998). Un’altra cosa che spiccava era come la digeribilità dei grassi aumentasse con la dieta in cui veniva aggiunta la più alta quantità di chitina (25% nella sostanza secca alimentare). Ciò
suggerisce che potrebbe esserci una certa interazione tra la chitina e il grasso perché questa dieta ha anche mostrato la più alta digeribilità delle fibre (così come il più basso contenuto di ceneri fecali, suggerendo anche alcune interazioni fibra / minerale).
Visivamente, anche la qualità delle feci sembrava migliorare con l’aggiunta di fibre.
Sebbene questo studio preliminare fosse troppo piccolo per trarre conclusioni, i suoi risultati in combinazione con la dieta naturale del riccio suggeriscono una preferenza per la chitina e l’aggiunta di
insetti alla dieta del tuo riccio (e / o come questo studio, i gusci di granchio macinato) potrebbero creare una dieta più appropriata dal punto di vista nutrizionale potrebbe eventualmente aiutare contro i problemi comuni legati all’alimentazione
L’Importanza del Calcio e Fosforo.
Quando si nutrono molti insetti o una dieta cruda è estremamente importante controllare il rapporto Ca: P, poiché molti insetti alimentatori e carne disossata hanno un rapporto Ca: P squilibrato. Il calcio può essere integrato aggiungendo al cibo farina d’ossa, gusci d’uovo macinati o polvere di calcio disponibile in commercio. Mentre la carenza di calcio è più comune del sovradosaggio di calcio, è una possibilità, quindi tieni d’occhio il rapporto raccomandato quando usi un integratore di calcio.
Gli insetti (vivi) non dovrebbero essere facoltativi: sono un alimento base
Questo è qualcosa che non può essere sottolineato abbastanza: considerando l’importanza degli invertebrati nella dieta naturale del riccio, gli insetti sono un must per i ricci in cattività. Sfortunatamente molti ricci ricevono insetti solo come regalo minore e alcuni non li prendono mai affatto. Gli insetti sono
spesso (falsamente) accusati di ingrassare i ricci o alle persone viene semplicemente detto che non sono necessari perché “i ricci vanno benissimo con il cibo per gatti”. Tuttavia, fare bene non significa che i bisogni naturali di un animale siano soddisfatti (tutti i problemi dietetici riscontrati nei ricci sono un buon esempio).
Privare gli insettivori degli insetti può causare malnutrizione e consentire l’attivazione di agenti patogeni opportunisti (Campbell, 1997). Ai virus opportunistici e alle infezioni batteriche viene data una modifica per infettare un animale quando ha un sistema immunitario indebolito o una flora intestinale alterata, mentre
quegli stessi patogeni di solito non causano malattie in un animale sano.
Diet of hedgehogs (Erinaceus europaeus) in the upper Waitaki Basin, New Zealand: Implications for conservation by C. Jones et al. (2005)
– The Impact of Molluscicide Application on Hedgehog Populations: A Review by J. Bunner (2002)
– The Food of the Hedgehog in England by D. W. Yalden (1976)
– Feeding selectivity of introduced hedgehogs Erinaceus europaeus in a dryland habitat, South Island, New Zealand by C. Jones and G. Norbury (2010)
– Atelerix albiventris (Erinaceomorpha: Erinaceidae) by E. M. Santana et al. (2010)
– Intestinal candidiasis in an African hedgehog (Atelerix albiventris) by T. Campbell (1997)
– Beginner’s Guide to Hedgehog Nutrition
– Feeding behaviour and nutrition of the African pygmy hedgehog (Atelerix albiventris) by E. S. Dierenfeld (2009)
– Necropsy and histopathologic findings in 14 African pygmy hedgehogs (Atelerix albiventris): a retrospective study by J. T. Raymond et al. (1999)
– Husbandry and Medical Management of African Hedgehogs by M. Mori and S. E. O’Brien (1997)
– Fiber Digestion in the African White-Bellied Hedgehog (Atelerix albiventris): A Preliminary Evaluation by W. S. Graffam et al. (1998)
– Husbandry and Nutrition of Hedgehogs by A. J. Smith (1999)